mercoledì 26 gennaio 2011

Assemblea F.I.S. – Ravenna 22 gennaio 2011

CONCLUSIONI
Assemblea F.I.S. – Ravenna 22 gennaio 2011
(Articolo tratto da www.laschermadelfuturo.it)

A Ravenna si sono concluse l'assemblea Ordinaria e Straordinaria della Federazione Italiana di Scherma.

Comunichiamo con soddisfazione che l'unica nostra proposta di modifica, quella dell' Art. 37, è passata, quasi all'unanimità, essendo stata ritenuta, al termine dell'illustrazione da parte dei proponenti, necessaria anche dalla Commissione Statuto e dal Consiglio Federale F.I.S.
 
Ringraziamo  quindi tutti i partecipanti all'assemblea per il voto espresso e per aver condiviso con noi la nostra proposta di modifica statutaria.

La modifica all'art. 37 statuto darà in futuro una possibilità di impugnazione nel caso di archiviazione di procedimenti da parte del Procuratore Federale, assicurando una maggiore tutela dei diritti di tutti i tesserati che ritenessero essere stati calpestati i loro diritti (come noto, il Procuratore Federale viene eletto dall'Assemblea Ordinaria Elettiva, insieme al Presidente ed al Consiglio Federale ). 

Andiamo, però, ad analizzare con ordine l'andamento dei lavori assembleari che sono stati, invero, piuttosto rapidi e si sono conclusi per l'ora del lunch.

In apertura dell'Assemblea Ordinaria biennale, il Presidente ha tenuto una lunghissima relazione sull'attività svolta, dichiarando la piena soddisfazione per lo stato di salute dell'organizzazione federale e le tante iniziative adottate nell'interesse dei tesserati ( Società, tecnici ed atleti ).

Dopo la relazione vi sono stati solo 4 interventi tutti da parte di rappresentanti di Società.

Il Circolo della Spada di Legnano ha parlato delle difficoltà dei rapporti con la RAI ed ha difeso la scelta di Sportitalia per la recente importante competizione tenutasi a Legnano. 

Diverse critiche sono state invece mosse dai Presidenti di Iesi, SS Lazio Ariccia e Frascati Scherma sostanzialmente per la mancanza di supporti alle problematiche economiche dei Club e per l'assenza di considerazione da parte degli Organi Federali ad alcune istanze portate avanti dalla base.

Al dibattito assembleare, che viene svolto a due anni di distanza dalla precedente assise, è mancata del tutto la voce dei tecnici e quella degli atleti, che evidentemente hanno ritenuto soddisfatte le esigenze delle rispettive categorie dal lavoro svolto in loro favore, in questo lungo periodo, dal Consiglio Federale.

In tutto il dibattito assembleare è durato circa 15 minuti.

Al termine dell'Assemblea si è proceduto alla cerimonia di premiazione delle Società prime classificate nelle varie categorie, alle quali vanno le nostre più sentite congratulazioni, e alla consegna delle onoreficienze della F.I.S. a personalità del mondo della scherma e della vita politica nazionale. 

A tutti loro va il nostro sentito ringraziamento per l'impegno profuso a favore della Scherma.
 
Si è, poi, passati all'Assemblea Straordinaria che era stata convocata per deliberare su numerose modifiche statutarie, quasi tutte proposte dal Consiglio Federale.

In realtà l'attenzione dei delegati si è concentrata, oltre che sulla modifica dell'Art. 37, da noi supportata, e di cui abbiamo detto in apertura, su pochi altri articoli.

In particolare vi è stato qualche intervento in ordine alla modifica dell'Art. 17 che chiedeva l'eliminazione dell'Assemblea Biennale e, anche di fronte alle perplessità manifestate da qualche Società per la perdita di un'occasione di confronto, è prevalsa la linea federale che giustifica la scelta a causa dei costi che questa Assemblea determinerebbe interventi e il quasi inesistente dibattito sul punto sembrerebbero convalidare la bontà della scelta del Consiglio Federale. 

Al riguardo, invece, noi continuiamo a sostenere fondamentale un periodico momento assembleare per evitare che si verifichi un pericoloso scollamento tra tutte le componenti del mondo della Scherma.

Il Consiglio Federale F.I.S. ha ritenuto di modificare anche l'art. 61 dello statuto prevedendo che i rappresentanti degli atleti siano eletti, in futuro, su base regionale.

La giustificazione addotta, in assenza di suggerimenti sul tema da parte del CONI, è che tale scelta garantirebbe una maggiore rappresentatività e democraticità del voto espresso.

Nel corso di un intervento in Assemblea abbiamo cercato di chiarire che la scelta di regionalizzare il voto, se in astratto, in una realtà diversa, potrebbe garantire maggiore rappresentatività, in sostanza, nel caso dell'attuale assetto della F.I.S., produrrà l'effetto opposto.

Sarebbero, infatti, i club delle grandi città e delle grandi regioni, con elevati numeri di atleti iscritti maggiorenni, rispetto a quelli di altre società della propria regione, a poter beneficiare del nuovo sistema, monopolizzando di fatto le rappresentanze elettorali, a scapito delle piccole realtà.

Dobbiamo prendere atto che il Consiglio Federale la pensa esattamente all'opposto e che la modifica è stata approvata dall'Assemblea. Speriamo di non dover riscontrare i paventati effetti  negativi alle prossime votazioni regionali e nazionali ! 

Da ultimo si è discusso sulla modifica del tanto controverso  art.62 dello statuto (legge Melandri) e di questo dobbiamo essere molto soddisfatti perché la discussione da noi aperta, nella fase pre assembleare, pur avendo ingenerato una miriade di polemiche, ha portato a dei fondamentali chiarimenti sulla portata della modifica statutaria proposta dal Consiglio Federale F.I.S.

Leitmotiv per i favorevoli alla proposta è stato che la modifica, essendo stata suggerita dal CONI,  doveva intendersi legittima nonchè obbligatoria.  A nulla sono valsi gli sforzi tesi a richiamare il rispetto della normativa vigente, che non può essere eluso neppure dai Principi del CONI. 

L'unica consolazione per noi è che un cultore della materia come il Presidente del Club Scherma Torino, avv. Vecchione, pur ritenendo di dover accettare il Principio CONI, lo ha definito comunque contro legge. 

Il primo chiarimento in data 13/01/2011 è arrivato dal CONI stesso che, dopo aver arzigogolato nei propri Principi, forse, per venire incontro ai numerosi Presidenti di Federazione oltre il secondo mandato, consapevole della confusione che aveva ingenerato, ha dovuto emanare una Circolare con la quale viene ribadito lo sbarramento minimo al 55% per l'elezione di un presidente uscente dopo due mandati, sia in prima convocazione e sia nel caso di un eventuale ballottaggio. 

Il nostro No non era determinato da alchimie sui numeri ma, crediamo ormai sia palese per tutti, dal rispetto della Legge.

Soddisfatti, comunque, per le parole espresse dal Presidente della Federazione Italiana Scherma che ha escluso, nell'apportare questa modifica,  intendimenti diversi da quelli espressi dalla legge Melandri, impegnandosi, addirittura personalmente, a non voler andare ad un eventuale terzo mandato, ove decidesse di presentarsi alle prossime elezioni, senza il conseguimento di un amplissimo voto di maggioranza in sede di prima votazione. 

A conclusione dei lavori possiamo anche essere soddisfatti per aver stimolato, come da tempo non si faceva, un leale ed aperto confronto e dialogo tra le varie componenti della scherma italiana. 

Unico nostro grande rammarico è quello, ripetiamo, di aver riscontrato una scarsissima viva partecipazione all'assemblea di Ravenna da parte dei Tecnici e da parte degli Atleti aventi diritto al voto, non completamente giustificata dal contestuale svolgimento di una gara nazionale che ne rendeva difficile per loro seguire i lavori. Su quanto avvenuto bisognerà riflettere e valutarne le cause e gli effetti. 

Ha meravigliato molti osservatori che gli Atleti, a quanto ci era dato di sapere, si erano già definiti molto perplessi, anche in sede di loro Commissione su questa modifica, non siano intervenuti apertamente nella discussione a favore o contro la modifica dell'articolo 61. 

Auspichiamo infine che la Federazione Italiana Scherma, come promesso, dal Presidente Federale, in mancanza di obbligo di tenere l'assemblea di metà mandato, nel futuro prossimo, decida di promuovere una conferenza annuale per ricreare quel momento associativo e di confronto che per due anni è mancato e che, invece, è necessario per dare nuovi impulsi e proposte per il miglioramento della nostra Federazione e per affrontare le tante problematiche esistenti ancora in attesa di soluzioni.

A questo punto si chiude il nostro Speciale sull'Assemblea e va a continuare la fase di studio, ricerca e proposte per La Scherma del Futuro.

Articolo tratto da www.laschermadelfuturo.it

giovedì 13 gennaio 2011

LO SPORT E' POLITICA ?

12 gennaio 2011 - www.giulamaschera.gazzetta.it - Gazzetta dello Sport.it - Toti Sanzo - LO SPORT E' POLITICA ? - Apprendo con sincera preoccupazione delle novità proposte dal Consiglio Federale della scherma, in merito alle modifiche statutarie da approvare il prossimo fine settimana. Evito di dilungarmi inoltrandovi di seguito un link aggiornato sullo stato delle cose http://www.laschermadelfuturo.it/

Mi chiedo: sono stati espletati i passaggi formali con la Commissione atleti del Coni?

Con la Commissione atleti della Fis? E con i Maestri? Per non parlare delle società.

Vi chiedo: esistono verbali che attestino la volontà degli atleti della suddetta commissione (quella federale) a modificare le norme statutarie a loro riferite? Esiste la volontà palese dei rappresentanti degli atleti presenti in consiglio?

Sono solo alcune domande che mi vengono in mente.

Chiedo questo perchè sono seriamente preoccupato di vedere minata l'autonomia degli atleti raggiunta grazie ad un percorso lungo e faticoso che ha visto una parte del Parlamento impegnato a disporre con d.lgs. 292/1999 (c.d. decreto Melandri).

Detto degli atleti, poi, un po' più nello specifico mi ha sorpreso un passaggio che riporto testualmente di modifica all'art. 64 che dice :
"...qualora il Presidente uscente candidato al terzo mandato consecutivo non raggiunga alla prima votazione il quorum del 55% dei voti validamente espressi - ed in presenza di almeno altri due candidati - verrà effettutata contestualmente una nuova votazione alla quale il Presidente uscente non potrà concorrere, salvo il caso abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti dei presenti".

A parte il fatto che non capisco la dicitura "almeno altri 2 candidatti", è davvero sorprendente modificare le intenzioni del legislatore che volutamente ha indicato una percentuale elevata così da incentivare il ricambio dirigenziale sportivo.

Insomma, mi pare di capire che il M° Scarso abbia intenzione di ripresentarsi ancora, anche dopo il 2012.
Per carità, niente di male. Per fortuna siamo ancora in Democrazia.

Ma io credo che la Federazione scherma, già da ora, abbia bisogno di nuova linfa, di nuovi obiettivi, di nuovi programmi. Insomma, di nuovi Dirigenti.