Tagliare i costi della Politica
Ormai
da giorni si parla di tagliare i costi della politica, di rivedere gli stipendi
degli alti dirigenti dello stato e di tutto l’apparato politico Italiano, a
partire dal Quirinale passando per la Camera ed il Senato fino ad arrivare alle
cariche di regioni e province.
Nello
stesso tempo è risultato a tutti evidente che il decurtamento, su base
spontanea, di tali stipendi non è legalmente praticabile (fumo negli occhi) e gli eventuali tagli
su base spontanea non rientrano nelle casse dello stato bensì vengono dirottati
su ipotetici fondi e conti di partito, quando realmente decurtati.
Questo
tanto parlare di tagli di facciata non ha trovato alcun seguito nella
presentazione di in un organico e/o preciso disegno di legge. Nessuno ha
apertamente detto o proposto tra le leggi da approntare, in via prioritaria, ad inizio legislatura e
come programma di legislatura, un tale disegno di legge.
Come
al solito tanto parlare per nulla, per il momento l’unica preoccupazione è come
riuscire a stare seduti sulle poltrone della prossima legislatura.
Sinceramente
mi aspetterei quindi in un futuro, fondante, programma di governo i seguenti punti posti
come prioritari per una nuova legislatura e di un nuovo governo e da portare a
termine nei primi 100 giorni.
-
Riforma elettorale
-
Dimezzamento di Deputati e Senatori
-
Abolizione del contributo dello stato
ai partiti
-
Revisione per legge di tutti gli
stipendi legati a tutte le cariche politiche
-
Revisione per legge di tutti gli
stipendi degli alti funzionari pubblici
Credo
che un discorso del genere dovrebbe essere il punto di partenza, una sorta di
riconciliazione con il popolo italiano.
Fatto
questo si potrebbe passare oltre, ma non credo che una proposta del genere la
vedremo mai.
Continueremo
a vedere il solito balletto mentre l’Italia affonda, anche se spero di essere
smentito dai fatti.
Per il
momento la parola d’ordine di tutti è …“siamo tutti rivoluzionari” …. almeno sulla
carta !