venerdì 30 settembre 2011

COMUNICATO

Cari Amici e Cari Soci,

Da oggi, in considerazione del momento particolare che andremo ad affrontare all'interno del Club e per evitare che il mio Blog  diventi luogo di scontro con accuse e contro accuse con il rischio di scadere nella solita gazzarra di parte, ho ritenuto opportuno evitare la pubblicazione di qualsiasi post a commento.

Un caro saluto a tutti, Sergio

mercoledì 28 settembre 2011

CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA DEI SOCI PER L'APPROVAZIONE DEL BILANCIO SOCIALE DEL 2010


L’assemblea dei soci del Club Scherma Roma è fissata in prima convocazione per giovedì 29 settembre 2011 alle ore 8.00 e in seconda per lo stesso giorno alle ore 18.30, presso la sede del Club.

Ordine del giorno: approvazione del bilancio consuntivo per l’anno 2010.

Copia del bilancio è depositata presso la Segreteria del Club.

Il presidente
(avv.Mario Tonucci)

martedì 27 settembre 2011

QUANDO VOLANO GLI STRACCI ……

Cari Soci e Cari Amici,

Come avrete tutti potuto notare da dopo le mie dimissioni, motivate, ho evitato di prendere parte o commentare  tutto ciò che è girato in questi giorni su internet.

Anche dopo la lettera aperta del Presidente Tonucci manterrò la stessa linea, non è nel mio stile né in quella del Club Scherma Roma, sia autocelebrarsi che scendere in piazza e tirare “stracci” da tutte le parti.

Ognuno ha il proprio stile.

Capisco, anche, che tutti possono usare i mezzi che credono, il mio mezzo è stato, non potendo più condividere un certo tipo di scelte e di decisioni, quello di dimettermi.

Un caro saluto a tutti

lunedì 26 settembre 2011

LETTERA APERTA A TUTTI I SOCI


Cari Soci e cari Amici

Gli ultimi eventi, scaturiti da dopo le mie dimissioni da Vice Presidente del Club Scherma Roma, si sono susseguiti in modo repentino ed inequivocabile portando alla caduta dell’intero nostro Consiglio Direttivo.

Voglio, in questa sede, rassicurarvi tutti sul nostro futuro. Tutto il nostro settore tecnico, coeso e compatto, non farà mancare in questi giorni il normale svolgimento delle attività sportive se non con maggiore impegno e dedizione, le prime gare si avvicinano e saremo come sempre pronti ad affrontarle. Inutile sottolineare che l’attuale settore tecnico ha tutta la mia stima e la mia fiducia.

Come avrete saputo il “Torneo delle tre capitali”, che si è svolto a Venaria Reale, ci ha visto vincitori, con una grande prova di orgoglio di tutti i nostri Atleti. Unico rammarico è quello che sarei dovuto andare ad accompagnarli per rappresentare in forma ufficiale il nostro Club, cosa che non ho potuto fare a causa delle mie dimissioni. Sono molto dispiaciuto che non vi sia stato nessuno del Consiglio Direttivo a sostituirmi, ma qui dobbiamo ringraziare tutti Marco Di Martino che ha in modo perfetto colmato la lacuna, anche informandoci costantemente sugli eventi di Venaria. Un ringraziamento va anche a Claudio Ceci che oltre a curare in modo egregio l’aspetto tecnico si è messo lui stesso in pedana accompagnando i nostri ragazzi alla vittoria.

Nel prossimo futuro è, mio personale impegno, far si che il nuovo direttivo che si dovesse insediare ponga alla base dei primi atti ufficiali il completo rispetto del nostro statuto con la nomina di tutti gli organi necessari al normale svolgimento delle sue funzioni, dando anche risalto alla nomina di un rappresentante dei Genitori e di uno per gli Atleti. Il rappresentante dei Maestri negli ultimi giorni era stato già eletto, all’unanimità, da tutto lo staff tecnico, anche se non ancora ratificato dal CD, quindi ritengo che possa essere in futuro subito riconfermato.

Nel merito del nostro sito, mi auguro che al più presto mi siano ridate le credenziali per poter operare, da subito, per ridare vita al nostro “Portale” strumento di comunicazione con tutti i nostri soci, “Portale” che ho inventato e curato negli ultimi undici anni.

In attesa delle nuove decisioni che prenderete vi auguro una serena ripresa delle attività e vi invito a seguire i vostri Tecnici per prepararvi per i prossimi impegni agonistici.

domenica 25 settembre 2011

CADE IL CONSIGLO DIRETTIVO DEL CLUB SCHERMA ROMA



Cari Amici, le varie dimissioni dal consiglio direttivo, di questi ultimi giorni, hanno sortito quanto sperato, cioè un deciso cambio di rotta del Club, lunedì prossimo, domani, ci vediamo in sala alle 18 anche per accogliere i ragazzi che tornano da Venaria.
Di seguito vi posto l'ultima mail del Presidente Tonucci che spero dia il via ad una nuova era per un nuovo Club Scherma Roma, più vicino ai soci ed agli interessi della società. Sinceramente non sento più il bisogno di discussioni o chiarimenti con il Presidente dimissionario ormai bisogna guardare avanti, adesso.
Salve,
prometto che mi andrò a leggere quanto scritto nella pagina citata nella quale non essendo iscritto a facebook non pensavo di poter aver accesso.

Cercherò, poi, di dare un contributo alla discussione che spero, ora che ho dichiarato di non volere più poltrone, possa essere pacata e costruttiva.

Circa le mie dimissioni il problema non si pone più essendo decaduto il Consiglio ed avendo io come unico compito quello di assicurare la continuità di gestione del Club sino all'accettazione di carica dei nuovi eletti.

A presto,
Mario Tonucci

TROFEO DELLE TRE CAPITALI


24/09/2011 - Si è svolto a Venaria Reale (Torino), il Trofeo delle tre Capitali di scherma organizzato nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia . Nelle piazze Annunziata, Vittorio Veneto e Don Alberione gare dimostrative con atleti delle categorie GPG Under 14 e Assoluti appartenti alle società piemontesi dell’Accademia Scherma Marchesa, del Club Scherma Torino e del Club Scherma Roma e Firenze. Tre le specialità di gara: fioretto, spada e sciabola. La categoria GPG under 14 (dalle 10 alle 13.30) contava 45 schermidori.

La categoria assoluti ha visto una staffetta a squadre miste con nove schermidori per città (3 per arma, 6 maschi e 3 femmine). La finalissima tra Torino e Roma è andata dopo un assalto molto combattuto alla squadra del Club Scherma Roma (45 - 43). A premiare gli atleti i rappresentanti delle istituzioni locali e il presidente della provincia di Torino Antonio Saitta.

Bella vittoria di squadra in apertura della stagione 2011 - 2012.

DIMISSIONI DI GIANNI MAUCERI DA CONSIGLIERE DEL CSR

Roma, 24/09/2011

Gentile Presidente,
Cari Consiglieri,

con la presente vi comunico, non senza rammarico, la mia decisione di rassegnare le dimissioni irrevocabili, e con effetto immediato, dalla carica di Consigliere del Club Scherma Roma.

Penso che la situazione di disagio che tutti stiamo vivendo al Club ormai da mesi renda necessario voltare immediatamente pagina nel libro della storia della nostra Società, senza ulteriori ritardi o tentennamenti, al fine di riportare prima possibile in sala quell'atmosfera di serenità ed amicizia indispensabili a tutti, atleti, genitori, tecnici, soci, collaboratori e dirigenti, per lavorare e divertirsi.

Ringrazio tutti voi per il lavoro fatto insieme in questi anni, ed in particolare per l'impegno profuso nelle ultime settimane.

Con stima. Cordiali saluti.

Gianni Mauceri 

martedì 20 settembre 2011

PAURA DI VINCERE .....


Scartabellando tra le mie cose sono incappato in un file che avevo scritto un po di tempo fa e ho deciso di riproporlo nel mio blog anche per averlo tra le mie cose, probabilmente qualcuno l'avrà già letto, ma secondo me andrebbe riletto e commentato anche dagli amici del Blog.

PAURA DI VINCERE .....

Ho assistito durante il G.P.G. di Rimini a molti incontri dove ho potuto notare l'evidente situazione che gli psicologi chiamano “la paura di vincere”. 

Bisogna premettere che stiamo parlando di atleti ancora molto giovani, dove i più grandi hanno non più di 14 anni, e quindi il carattere, l'esperienza e la stabilità emotiva non possono essere così radicate come ci si può aspettare in atleti più grandi. 

Questa situazione di instabilità emotiva è spesso controbilanciata dalla presenza a bordo pedana dei Maestri accompagnatori che oltre ai consigli ed agli aspetti tecnici infondono nei loro allievi, solo in virtù della loro presenza, quella pseudo stabilità emotiva che spesso non trovano, in certi momenti, in se stessi. 

Per rendersi conto di tutto ciò basta fissare negli occhi alcuni dei giovani atleti quando, prima degli incontri, scrutano la sala alla ricerca del loro maestro ancora lontano dalla pedana.
Ma tutto ciò non sempre basta.
La paura di vincere è lì, in agguato, nelle pieghe del loro cervello. 

Ho visto perdere incontri già vinti tra la gioia dei parenti degli avversari e lo sgomento degli interessati. Ho visto maestri a bordo pedana, con le mani nei capelli, senza spiegarsi l'inaspettato ed improvviso scarso rendimento del loro allievo.


Ad aumentare lo stress della paura di vincere si sommano le frequenti ed inutili contestazioni che i maestri rivolgono verso i giudici.
Ho potuto notare che queste interruzioni, che ovviamente non sortiscono mai niente di utile, danneggiano gravemente la concentrazione di molti giovani atleti che a seguito di ciò spesso non riescono a ritrovare il loro ritmo di gara. 

Come espresso da Giacomo Paleni la paura di perdere si riscontra in tutti gli atleti di basso e di alto livello: è il sentimento predominante, prima e durante l'incontro.
Ma la paura di vincere è un paradosso, un controsenso: lo scopo dello sport agonistico è soprattutto vincere.
Allora perché molti atleti, quando sono ad un passo dal poterlo fare, innescano un meccanismo inconscio per non vincere ? 

La paura di vincere, razionalmente, non si giustifica: eppure esiste. Addirittura possiamo indicare in una percentuale che va dal 20 al 30% il numero di atleti che, in maniera più o meno evidente, ne soffre. 

COME SI MANIFESTA 

Appena l'atleta pensa di poter vincere, la paura lo attanaglia e non può più vincere.
Può vincere solo se non si rende conto o non si accorge che sta vincendo. 

Spesso assistiamo ad ottime prestazioni nei gironi, con sequenze di brillanti vittorie a mani basse, nella consapevolezza dell'atleta che un singolo incontro lo si può pure perdere senza pregiudicare gravemente la seconda parte della gara e poi vederlo perdere al primo o al secondo incontro diretto, molto spesso condotto in vantaggio fino ad un certo punto, fino a che la paura di vincere non blocca i nostri giovani atleti. 

ALCUNE SPIEGAZIONI POSSIBILI DEL FENOMENO :

1) Una spiegazione di tipo freudiano ci viene da alcuni famosi psicologi dello sport (Antonelli).
Per vincere bisogna avere una certa dose di aggressività ma, se l'atleta è cresciuto in un clima che proibiva l'aggressività e soprattutto se uno dei genitori ha sempre frustrato ogni atteggiamento aggressivo nell'atleta bambino, è probabile che l'atleta, divenuto adulto (ma a livello inconscio si è sempre bambini atterriti dall'autorità paterna), senta una propria affermazione agonistica come una disubbidienza, proprio a causa di quell'aggressività che dovrebbe tirare fuori.
Il vincere verrebbe a coincidere con il disubbidire e rappresenterebbe per il (padre-madre) una colpa. 

2) L'atleta sembra grande al maestro, ai tecnici ma in realtà lui non si percepisce come tale, vive nell'illusione che la grande performance arriverà, ma vuoi per una scusa, vuoi per un'altra, rinvia sempre il grande momento. L'ora del grande incontro vinto avrebbe il sapore dell'ora della verità: ma se poi si fallisse? Meglio guadagnare tempo e rimandare.
Intanto il tempo passa e la grande speranza resta tale per tutta la vita. 

3) E' il caso dell'atleta che contro ogni previsione ottiene un grande successo che meraviglia tutti, lui per primo. Dopo la grande affermazione si chiude in se stesso, non vuole più mettersi alla prova per paura di deludere se stesso e gli altri. Gli avversari saranno sempre troppo forti, insuperabili.
La paura di vincere, quindi, vista come la paura di dover in seguito riconfermare le proprie capacità di vittoria verso i propri maestri e verso i propri genitori, di solito ciò capita con più frequenza proprio in quegli atleti che hanno la possibilità di vincere ma che non hanno ancora la consapevolezza delle loro capacità. 

La figura del maestro, in questi casi, è fondamentale nell'infondere negli allievi la tranquillità della vittoria o della sconfitta, nell'infondere la consapevolezza delle proprie capacità e soprattutto nel non penalizzare le sconfitte con disappunto o tanto meno colpevolizzando l'allievo stesso. 

La “paura di vincere”, questo aspetto della vita di un atleta, è importante e fondamentale come la tecnica e l'allenamento fisico, dovrebbe essere uno dei punti nodali su cui lavorare affinché le capacità dei nostri atleti possano estrinsecarsi appieno.

domenica 18 settembre 2011

NON SEMPRE TUTTO E' COME APPARE


Qualcuno mi ha fatto notare, tra le tante cose che mi hanno scritto o detto in questi ultimi giorni,  come alcune volte ho in passato difeso anche l’indifendibile.


Questa frase mi ha fatto capire quante situazioni non siano mai trapelate all’esterno, dalla stanza dei bottoni, quanta poca trasparenza a volte c’è stata, in alcuni casi, problematiche che se spiegate e condivise forse avrebbero potuto prendere anche pieghe diverse. 


Oltre agli elogi e alla stima che ho ricevuto in questi giorni, mi merito anche questo tipo di appunti, nella realtà la mancanza di comunicazione c’è stata, inutile negarlo ed inutile dire che all’interno ho richiesto più volte di cambiare le cose, il mio stato d’animo molti lo conoscevano già da tempo, ma tanti altri no. Siamo una realtà troppo grande per poter parlare, singolarmente, con tutti.


Potrei citare un’ infinità di atti da me tentati, ma non intendo scendere su un terreno che non mi piace, per il momento ho già detto che preferisco evitare inutili polemiche con l'attuale direttivo.


Volevo soltanto però dire che non tutto è, a volte, come sembra. Soltanto chi non si impegna, non ci prova, non ci mette la faccia non sbaglia, nel cercare di portare avanti delle soluzioni, cercando di mantenere l’obiettivo finale e la nave a galla, tutta intera. 


Solo nel momento in cui ho ritenuto non potessi far più niente dall’interno ho preso questa mia decisione sofferta, per altro, da alcuni criticata mentre mi esortavano a non mollare. Ma c’è sempre un momento in cui si devono prendere delle decisioni, anche se spiacevoli, soprattutto quando ci si è sempre messa la propria faccia.

sabato 17 settembre 2011

UN BEL RICORDO






Questa fotografia è stata scattata il 21 maggio 2011 alla fine del Trofeo delle Regioni-Scherma 2011 a Villa d'Ogna, al palazzetto dello sport «Fausto Radici». Una bellissima manifestazione ottimamente organizzata.


Una bellissima esperienza, oltre che per l’oro e l’argento conquistato da questi ragazzi di società diverse, per lo spirito che ci ha portato a essere una vera squadra ove, dimenticati i colori delle società di provenienza, tutti hanno lottato e tifato all’unisono, atleti ed accompagnatori.


Insomma sport e passione allo stato puro, con un po di campanilismo per la nostra regione che è all’apice dei risultati nazionali di scherma a tutti i livelli.


Un momento che ha rafforzato amicizie e conoscenze tra noi tutti.


Questo è uno di quei ricordi che mi porto dentro e che mi fa sempre sperare nel futuro di questo sport e che mi ha fatto capire che questi sono i veri momenti importanti che contano e per i quali vale la pena di lottare e continuare ad impegnarsi.

venerdì 16 settembre 2011

COSA FARO' DA GRANDE ?




In questi pochi giorni  mi sono state poste da voi, cari amici, tante domande, tutte in fondo in fondo mi chiedevano più o meno la stessa cosa. Cosa farai da grande ?

La verità è che io grande già lo sono, il prossimo gennaio compirò il mio sessantesimo anno e sinceramente credo di essere già cresciuto abbastanza.

Le domande più ricorrenti, in questi giorni, sono state : perché ti sei dimesso ? domande che ponevano due risvolti uno interno al Club ed uno esterno di carattere politico federale.

Alla prima domanda come ho già detto, per il momento non mi va di rispondere, perché il fatto è accaduto da poco e comunque credo di aver detto abbastanza con il testo delle mie dimissioni. Entrare nel merito, in questo momento, diventa soltanto gossip e non mi va di innescare inutili accuse e contro accuse o polemiche varie come se ne sono viste in passato più volte, a vari livelli, nella scherma italiana.

La seconda domanda, che per altro mi ha non poco meravigliato, è stata quella che attribuiva, alla mia scelta di dimettermi dal Club Scherma Roma, un secondo fine, propedeutico ad un mio interesse politico in campo federale.

A questa domanda invece mi fa piacere rispondere. 
Le mie dimissioni dal Club nulla hanno a che fare con la politica federale. Il fatto che io sia anche uno dei consiglieri federali della regione Lazio è un semplice dettaglio. 

Quindi nessun tipo di accordi, sotto accordi, richieste o offerte di poltrone di nessun genere, e da parte di nessuno.

Per quanto riguarda, invece, il mio impegno verso le società schermistiche del Lazio, il mio impegno resta inalterato, continuerò il mio modesto lavoro come sempre ho fatto, sapendo che comunque ho inalterato il rispetto di tutti i Consiglieri, del Presidente Stefano Salvatore, del Vicepresidente Carmine Autullo e del segretario Mimmo Guarneri che hanno già dimostrato le loro capacità con il loro impegno e verso i quali resto riconoscente per avermi accolto, in passato, all’interno del consiglio con grande stima e senza alcun tipo di pregiudiziale. Mi auguro che la stessa stima mi continui ad essere accordata anche da parte di tutti i presidenti della Regione.

giovedì 15 settembre 2011

IL PRIMO GIORNO DA SOCIO


Carissimi,

ieri è stato, dopo tanto tempo, il mio primo giorno al Club come socio e genitore di un atleta.

Sono arrivato, come sempre, percorrendo il viale che porta alla nostra palestra con tante sensazioni dentro la testa, fumando la solita sigaretta (inutile nasconderlo, io fumo !)
Arrivato ho trovato il solito vociare, tutto sembrava come prima, i soliti saluti, qualche domanda sulle mie dimissioni da Vicepresidente del Club e lentamente sono entrato in sala.

Ho fatto un salto in segreteria e stavo per fare le solite domande, ma fortunatamente mi sono ricordato del mio nuovo ruolo.

Espletate alcune formalità in segreteria, dovute alle mie dimissioni, in realtà già tutti sapevano tutto, ho lasciato il campo libero alla solita ressa di inizio anno.

Come tutti i giorni ho fatto il giro di tutte le sale salutando uno per uno tutti i maestri, i tecnici, i preparatori ed i ragazzi che già erano intenti alla preparazione di inizio anno.
Una strana sensazione; sembrava come se nulla fosse cambiato a parte le parole di stima ne i miei confronti.

Una giornata come tante altre anche se la mia testa fosse sempre lì ancora legata ai vari problemi da risolvere, alle risposte da dare, alla prossima trasferta a Venaria Reale ed alla solita organizzazione di inizio anno.

Per molti aspetti una giornata come tante altre senza l’etichetta da Vicepresidente.

Ci rivediamo venerdì.

mercoledì 14 settembre 2011

DIMISSIONI DAL CLUB SCHERMA ROMA

Cari amici,
da oggi riapro il mio Blog in modo da tenervi informati su tutti gli sviluppi che le mie dimissioni dal Club produrranno e cosi vi potrò spiegare alcuni passaggi.

Quello che segue è il testo delle mie dimissioni :

Roma , 13.09.2011


Al Presidente Mario Tonucci,
a tutti i Consiglieri,
al Collegio dei Revisori dei Conti
a tutti i Soci del Club Scherma Roma


            Il sottoscritto, Sergio Brusca Vice Presidente del Club Scherma Roma, con la presente rassegna le proprie dimissioni, con effetto immediato, da tutte le cariche sociali e da tutte le deleghe assegnategli alla fine della riunione del consiglio direttivo del Club Scherma Roma del 13.09.2011, non potendo più condividere la linea politica, gestionale ed organizzativa, del nostro Club, che il nostro Presidente Mario Tonucci ha inteso indicare e perseguire.

            Questa mia decisione è per me una decisione veramente difficile e sofferta, maturata nel corso degli ultimi anni e rinviata ad oggi per unico spirito di servizio e di lealtà nei confronti di tutti coloro che all’interno del Club lavorano e nei confronti di tutti i nostri Soci, sempre nella speranza che qualcosa potesse cambiare.

Il mio attaccamento al Club Scherma Roma è stato in questi ultimi dieci anni profondamente sentito e partecipato. Credo che anche con il mio modesto apporto il Club Scherma Roma possa aver raggiunto gli ottimi risultati agonistici  che sono sotto gli occhi di tutti, è con vero rammarico quindi che sono stato costretto a prendere questa mia ultima decisione augurando al Club un luminoso futuro.