In questi giorni sono stato apostrofato
più volte come se dovessi avere un “CAPO” a cui rispondere, in un caso particolare si è cercato di far intendere
che il mio “CAPO” fosse il Presidente della Federazione Italiana Scherma.
Il modo in cui sono stato apostrofato
non era sicuramente per cercare di farmi un complimento anzi tutt’altro.
Probabilmente si è cercato di provocarmi sperando in qualche mia reazione
inconsulta. Non sono ovviamente caduto nel tranello teso.
Chi mi conosce solo un poco sa
benissimo che io non ho capi di nessun genere, penso, decido e ragiono con la
mia testa e nessuno mi può “comprare”, che la cosa possa piacere o meno.
Tutti sanno che sono il presidente del
Club Scherma Roma, cosa di cui mi onoro di essere, e che i miei rapporti con la
federazione sono sempre stati improntati da rispetto reciproco e che mai
nessuno è intervenuto, ne mai potrà intervenire, per farmi fare ciò di cui io
non sono profondamente convinto di fare.
Nel caso particolare del presidente
Scarso, penso di poter affermare, ci sia
sempre stata una reciproca stima e rispetto e che c’è sempre stato un corretto
confronto anche quando, per qualche motivo, le nostre idee non sono coincise,
inutile qui sciorinare i vari casi che sono stati sotto gli occhi di tutti.
Non ho mai ricevuto pressioni o
ritorsioni di alcun tipo e nessuno si è mai permesso di dirmi come dovessi
pensare o comportarmi. Le mie decisioni sono sempre state rese pubbliche e non
ho mai fatto “giochetti” di alcun tipo, probabilmente tutto ciò a qualcuno può
dare fastidio.
Tengo sempre, ove possibile, buoni
rapporti con tutti al di la di posizioni o idee che possano o no coincidere con
le mie, l’importante per me è il rispetto della persona.
In conclusione per me siamo tutti
liberi di pensarla come vogliamo ma non posso accettare la strumentalizzazione
delle mie idee, ne che si possa dire o pensare che le mie idee possano essere
pilotate da chicchessia.
Sassolino Tolto.
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