martedì 29 novembre 2016

AFFINITA' ELETTIVE ... LA VECCHIA POLITICA DI RINALDI da Tonucci a Seminara




Caro Ezio, siccome non sono uno stupido, ero certo di un “tuo” articolo nel merito e quindi ti aspettavo al varco.

Immancabilmente l’articolo è arrivato, pensavo facessi passare un po più di tempo prima di pubblicarlo ma, al contrario, hai bruciato i tempi. Anche io posso raccontare tante cose e molte che non conosci.

Sicuramente ricorderai che quando il Presidente Mario Tonucci decise di scendere in campo io ero vicepresidente del Club e per molti aspetti ero la persona che si occupava della gestione interna e non mi occupavo di politica federale, ambito da sempre strettamente di competenza del presidente.

Prima di chiarire alcuni punti, soprattutto per chi non è a conoscenza di alcune dinamiche interne, voglio  ringraziare il Presidente Tonucci per quello che ha fatto per il nostro Club, è stato un ottimo presidente ed anche con il mio modesto contributo ha riportato il Club tra le società più importanti nella scherma italiana.

Verso la fine della presidenza Tonucci era risultato a noi chiaro che qualcuno stava spingendo il Presidente Tonucci a cercare di fare il salto verso la presidenza federale.

Ci furono all’epoca molti incontri all’interno del Club, sia con me, sia in consiglio direttivo, sia con lo staff Tecnico; da noi i tecnici contano.

La linea interna generale era quella di non condividere quel passaggio politico, in molti lo sconsigliammo. Dall’esterno molti invece lo spingevano a percorrere la strada della candidatura.

Il Presidente Tonucci comunque decise di percorrere quella strada, era assolutamente libero di farlo, gli fu consigliato, anche dal sottoscritto, di farlo comunque non da Presidente del Club Scherma Roma, politicamente anche a me sembrava più opportuno. Personalmente ero convinto fosse anche più saggio andare per gradi e cercare, prima, di entrare in consiglio federale, per due motivi fondamentali, il primo per farsi conoscere e secondariamente per capire dall’interno come funziona una federazione.

Mi sembra ovvio sottolineare che il sottoscritto non poteva che accettare la decisione politica come la dovettero accettare i nostri tecnici; si decise quindi di restare al fianco del presidente pur consci delle problematiche e constatarne le reali capacità di portare avanti quel progetto.

Io mi continuai ad occupare anche del sito del Club e approntai su indicazioni del Presidente la “Scherma del Futuro”. Avevo fatto presente che la comunicazione era un passaggio comunque fondamentale.

Si arriva, quindi, dopo varie riunioni all’Assemblea Straordinaria, già in quel momento la situazione aveva cominciato a deteriorarsi anche all’interno del Club.

Dopo l’Assemblea Straordinaria, a fine gennaio, i problemi interni, a causa di quella scelta, si accentuarono ancor più. Inutile dire quanti tentativi furono intrapresi per cambiare quella linea politica. La situazione precipitava sempre più rapidamente e a niente valsero i miei vari tentativi.

Molti sanno come sono andate le cose, Il presidente Tonucci ascoltava più le voci esterne che quelle interne, al punto che cercò, verso la fine, anche di limitare con varie iniziative le mie competenze, cercando così di portarmi alle dimissioni.

Tra il luglio e l’agosto successivo ebbi molti incontri con Mario Tonucci ed alla fine constatando che non avevo più alcuna possibilità di farmi ascoltare decisi di dimettermi, dalla vicepresidenza e dal consiglio direttivo, alla riapertura del Club a settembre.

Credo in questa vicenda di essere stato molto onesto, sono stato vicino al mio presidente finchè ho potuto, quando ho capito che non si poteva più andare avanti per quella strada e che soprattutto le conseguenze le avrebbe patite anche la mia società decisi di tirarmene fuori. Il malcontento interno in quei momenti era alle stelle.

Il seguito credo che tutti lo conoscete.

Cosa ho imparato da tutta quella vicenda ? La prima cosa che ho imparato è che non si possono cavalcare i malcontenti per interesse personale, secondariamente che per intraprendere una così importante decisione come quella di presentarsi alla più alta carica federale bisogna prima esserne fermamente convinti, nell’interesse generale, essere ben organizzati ed ottenere una larga convergenza su progetti ed aspettative. 

Per ultima cosa “il nuovo” non è detto che sia necessariamente migliore del “vecchio” e che a volte il “nuovo” è più vecchio del “vecchio”.

Caro Ezio, bisogna che te ne fai una ragione, la tua strada non porta da nessuna parte e ne abbiamo avuto molte dimostrazioni, in questi ultimi tempi, a partire da Tonucci fino a finire a Seminara. In ultimo le cose si fanno per e non contro. 

Alla fine riporto dal blog di Ezio Rinaldi a firma Fileccia : “Dopo che il sig. Brusca è riuscito a conquistare il posto dell’avv. Tonucci è calato un silenzio tombale”.

Chi scrive non è a conoscenza di come andarono le cose, io mi dimisi, i Tecnici ritirarono la loro fiducia al Presidente Mario Tonucci e cercarono un nuovo consiglio direttivo ed in seguito mi chiesero se fossi disponibile a presentarmi come Presidente.
Accettai, ponendo come unica condizione di arrivare alla scadenza naturale del ciclo olimpico, quindi per un solo anno e di potermi successivamente dimettere ed andare a nuove elezioni.

Cosa che avvenne e le nuove elezioni mi confermarono alla Presidenza del Club.

La linea politica del Club ovviamente cambiò e non poteva essere altrimenti, questa dal mio punto di vista è “lotta politica” e democrazia interna.

Tanto per precisare cito alcune righe pubblicate, all'epoca, in questo blog nella mia lettera di dimissioni :  " ... non potendo più condividere la linea politica, gestionale ed organizzativa, del nostro Club, che il nostro Presidente Mario Tonucci ha inteso indicare e perseguire."

Caro Ezio tu scrivi: “Solo una considerazione: la coerenza è un valore che non appartiene a tutti.”. Posso sottoscrivere quello che dici e premesso che non mi sento di aver cambiato opinione, c’è anche un detto che dice “solo i morti e gli stupidi non cambiano idea”, se dovessi scegliere tra le due frasi preferirei non essere morto e non essere stupido.

Una breve risposta al sig. Fabrizio Orfini : se mi conoscesse bene saprebbe che non sono pilotabile, da nessuno, il mio blog esiste dal 2010 e lo utilizzo soltanto quando ho tempo e quando ho qualcosa di personale da voler dire, non importa il campo, e a conferma ne può scorrere i vari titoli. Il mio blog quindi nasce prima di quello di Rinaldi e non per l'occasione.

La mia è una disamina di fatti, sicuramente personale, ma comunque non mirata ad Ezio Rinaldi, bensì alle politiche di Ezio Rinaldi, cosa ben diversa, che piaccia o meno.

Il mio è un Blog e non una Piazza motivo per cui, ovviamente, vi pubblico solo io.

Sono contento che lo leggiate e che lo leggano anche altri, infatti devo dire che gli articoli sono stati seguiti con un certo interesse, sinceramente non cerco condivisioni e non ho bisogno di supporters che spalleggino ciò che scrivo. Ci metto la mia faccia e soltanto la mia. 

Se il sig. Fabrizio Orfini, che non conosco, si trovasse a passare da Roma mi contatti pure che Le offro un caffè e magari Le racconto alcuni miei punti di vista e magari parliamo anche di scherma. 

In fine un ultimo dettaglio che a qualcuno è sfuggito, non sto facendo polemica sto facendo politica.

Politicamente parlando Ezio Rinaldi, da anni, “pilota” la sua strategia politica verso il suo obiettivo, ciò non significa che "piloti" le singole persone di cui riesce a circondarsi.

Credo sia molto chiara la differenza o qualcuno ha la coda di paglia ?

In conclusione niente di personale contro Ezio Rinaldi unicamente non condivido le sue scelte.





  E' vietato l'utilizzo di quanto sul blog viene pubblicato, sia di parti che di articoli interi

Nessun commento:

Posta un commento