sabato 12 novembre 2016

ELEZIONI USA .... AMERICAN ROULETTE. Qualche considerazione direttamente dagli USA


Si è tanto parlato in questi giorni delle elezioni USA , per qualcuno potrà essere interessante leggere questa mail che mi è arrivata, da un caro amico Americano, dopo le elezioni. Valutazioni interessanti che arrivano direttamente dagli States per spiegarmi che non sempre quello che ci dicono sia poi sempre la "verità" assoluta. Buona lettura ...

" Caro Sergio,
se c’è un gruppo che ha perso di brutto è quello dei pollsters e di chi interpretava i sondaggi. Come e perché c’è stato questo fallimento sarà studiato e analizzato ad nauseam e forse poi impareremo qualcosa di utile.

Per conto mio, ho sempre mantenuto queste opinioni sui sondaggi, chi li fa e chi li interpreta:

Gli accademici che li fanno sono per definizione di sinistra per cui se i risultati finali danno la vittoria della sinistra, in generale li imbroccano.

Se vincono i conservatori o in generale non quelli di sinistra, in generale non li azzeccano.

Ogni sondaggio dipende essenzialmente dal campione che consideri. Ognuno si crea campioni che o per disegno o per influenza del loro subconscio tendono a produrre risultati “sperati”.

Un altro problema è causato dal cambiamento di stile di vita per cui un numero sempre più grande di persone usa esclusivamente uno smartphone o un cellulare, non il tradizionale telefono di casa, per cui non sono raggiungibili e quindi il campione ne risente.

Come forse sai, il campione standard è di 500-1000 persone per ogni sondaggio, ma gli individui nel campione cambiano con ogni sondaggio. Questa metodologia non è la più efficiente nel tracciare un cambiamento di umore nell’elettorato.

Un sondaggio condotto dal Los Angeles Times ha seguito una metodologia completamente diversa e i risultati del loro sondaggio sono sempre stati diversi dagli altri (mostravano quasi sempre Trump in vantaggio—vedi qua e alla fine si è rivelato il più accurato dei risultati finali prevedendo la vittoria di Trump. Dato che era l’unico che produceva risultati diversi (e, sostengo io, “indesiderati”) veniva sempre scontato dai media. Perché questa differenza se si presuppone che le previsioni dovrebbero essere un’arte basata sulla scienza?

LA Times prese un campione di più di 3000 persone indipendenti o indecise tra i due partiti (quindi un campione molto più grande di quelli soliti).

Il campione aveva le stesse 3000+ persone dall’inizio fino alla fine per cui potevano vedere se e cosa causava il campione cambiare nel loro giudizio in risposta agli eventi quotidiani.
Questa metodologia “insolita” era sempre considerata come non attendibile dagli altri, ma alla fine erano gli unici che avevano il polso dell’elettorato. Nota che il LA Times è un quotidiano di sinistra ma hanno deciso di adottare questa metodologia dei sondaggi come un esperimento. Hanno vinto.

Personalmente se basavi le tue opinioni su quanto vedevi o leggevi nei media, che sono nella stragrande maggioranza di sinistra, arrivavi alle conclusioni alle quali i media volevano che tu arrivassi.

Io mi sono basato sulle mie sensazioni di quanto osservavo in contatti con gente diversa, cosa che puoi fare solamente se sei qua. Durante le primarie, cioè quando ogni partito cerca di nominare il suo candidato dopo una campagna interna molto agguerrita e durante la quale i vari candidati esprimono idee e fanno dichiarazioni che se li aiutano ad emergere in seno al partito, rappresentano enormi rischi durante le nazionali quando l’avversario cerca di usare e travisare quello che hanno detto nella campagna per le primarie. Trump in particolare ha avuto primarie molto combattute dato che aveva ben 16 rivali, moltissimi con lunghe ed importanti esperienze politiche. Trump non ha mai partecipato a nessuna elezione in vita sua. Da nulla alle presidenziali… non si è mai visto.

Quando ho visto come ha manipolato e demolito ognuno dei suoi avversari repubblicani, soprattutto spendendo una frazione di quanto spendevano gli altri, ho capito che avrebbe vinto la nomination. Vedendo quello che succedeva nel campo democratico, la lotta tra Hillary e il pazzoide socialista Sanders, ho capito che Trump aveva la miglior chance per prevalere alla fine.

L’altro elemento di nota era l’entusiasmo, o mancanza di entusiasmo che i candidati riuscivano a generare. Gli altri avevano nei loro comizi spettatori/sostenitori di alcune centinaia. Sanders alcune migliaia. Trump 10000 a 30000 e più. Sanders è stato fregato dalla struttura del partito democratico controllato dalla mafia Clinton, ma ciononostante Sanders ha dato molto filo da torcere alla Hillary, fino alla fine. La maggior differenza era appunto nel fattore entusiasmo. Quindi sulla base di queste osservazioni ho previsto la vittoria di Trump già in aprile e maggio scorsi.

Le cose sono cambiate durante la fase nazionale delle elezioni, quando appunto la gara era tra Trump e Hillary. Trump aveva questi avversari:
Hillary e il blocco compatto dei democratici
una parte importante del partito repubblicano che includeva lo establishment, con i Bush, Romney e una banda di commentatori conservatori—in altre parole un partito repubblicano disunito
tutti i media (90%)

Se consideri che ci sono numericamente più democratici che repubblicani registrati, capisci che la campagna Trump aveva un percorso estremamente arduo per arrivare alla vittoria. Trump doveva quindi trovare altri sostenitori, tra gli indipendenti—cioè quelli occupano posizioni centriste e che votano per i vari partiti a seconda delle circostanze e sono il bersaglio preferito dei due partiti, e tra quelli che non hanno mai votato in vita loro. Quanti erano in quest’ultimo gruppo era un’incognita dato che non figuravano in nessuna data bank. Il genio politico di Trump è stato di attirare questi a livello di milioni di voti, sia nelle primarie, che evidentemente nelle nazionali. Il loro numero non era misurabile, non rispondeva ai sondaggi, ma se vivi qua e ascolti la gente ti rendi conto che esistono e in questo caso partecipavano per la prima volta al processo elettorale.

Hillary non è mai riuscita a creare entusiasmo. La carta su cui puntava era di demonizzare Trump come non adatto, senza esperienza politica e/o governativa, e con tutti i difetti caratteriali possibili ed immaginabili. Questo aspetto negativo è stato assorbito completamente dai media, in particolare i media stranieri. Quando vedo la disinformazione passata come notizie oggettive in Italia (o altri paesi europei) sinceramente strabuzzo gli occhi. Purtroppo sia gli italiani che gli europei non sono abituati ad analizzare e criticare le informazioni che ricevono dai media per cui quando cerco di spiegare la situazione come la vedo io, mi guardano come se stessi delirando. Invece di chiedere perché la vedo in maniera diversa, decidono di non continuare il discorso.

Quello che mi preoccupava era l’influenza dei media determinati a distruggere Trump per quello che aveva fatto o detto (vero o falso che fosse) e ignorare totalmente i vari scandali di Hillary, anche quelli comprovati dalle rivelazioni degli emails ecc. Che Trump sia riuscito a prevalere contro questa coalizione di tre forze notevoli (democratici, repubblicani fedifraghi, e il gruppo compatto dei media) è qualcosa di assolutamente incredibile. Se i media avessero trattato entrambi i candidati in maniera imparziale, il successo di Trump sarebbe stato più prevedibile e assolutamente frastornante.

Scusami se mi sono dilungato un po’ troppo ma volevo spiegarti le ragioni dietro a questo incredibile fenomeno. Chiunque interessato ad una carriera in politica dovrebbe studiare con gran attenzione cosa ha fatto fino ad ora invece di cercare di sminuire un successo incontestabile con critiche ad personam più o meno gratuite.

Ora inizia la parte veramente difficile: governare il paese. Gli dò, come nella vignetta dei due revolvers, il 50% chance di successo. A Hillary le davo 0% di successo. Per me la scelta quindi non era difficile." 
Spero  che questa lettura sia stata per Voi interessante.

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